La parodontite è una malattia che genera vari tipi di sintomi e che si manifesta con diverse varianti di gravità: non tutte le parodontiti sono uguali, e se alcune sono più aggressive altre invece sono più controllabili (e, se non trattate adeguatamente, sono quasi sempre soggette a peggioramenti). Per questo motivo i dentisti hanno creato dei sistemi di classificazione della malattia, che aiutano a individuare rapidamente la gravità della malattia parodontale e la terapia più efficace da attuare.
A fine 2018 però la storica classificazione (risalente al 1999) ha subito delle modifiche che hanno reso il sistema tassonomico da una parte più semplice, e dall’altra più preciso. Senza troppi tecnicismi, cerchiamo di spiegare in cosa consiste questa classificazione e quali sono state le modifiche più rilevanti.
La vecchia classificazione
La precedente classificazione, elaborata dal dr.Armitage e istituita nel 1999, distingueva fino a 5 tipologie di parodontite, partendo dalle semplici lesioni gengivali fino alle parodontiti necrotizzanti. In mezzo a queste si trovavano la parodontite cronica e la parodontite aggressiva, che a loro volta si suddividevano in localizzata e generalizzata, basandosi sul numero dei denti che presentavano una perdita di supporto.
Le problematiche riguardanti questo tipo di classificazione erano legate, per prima cosa, ai criteri spesso non oggettivi con cui i casi venivano riconosciuti nelle varie tipologie; in secondo luogo, poteva creare distinzioni superflue, ad esempio tra due casi che trovandosi su due tipologie diverse, presentavano gli stessi sintomi e richiedevano la stessa terapia.
Come viene classificata adesso la parodontite?
La nuova classificazione invece ha un sistema più snello, suddividendo l’infezione parodontale in 4 stadi che dipendono dalla gravità della malattia. Il fattore principale da cui dipende lo stadio della malattia è la perdita di attacco dei denti. Gli stadi sono così suddivisi.
- stadio 1 - parodontite iniziale: si tratta di uno stadio molto arretrato della malattia, in cui non ci sono state perdite dei denti causate dalla parodontite. Per essere in questo stadio, e quindi per essere considerato un paziente affetto da parodontite, bisogna avere almeno due siti non adiacenti che presentano perdita dell’attacco. Nel sito con maggior perdita, le tasche non devono essere più profonde di 4 millimetri.
- stadio 2 - parodontite moderata: anche in questo caso non ci sono perdite dei denti causati dalla parodontite. Molto simile allo stadio 1, ma in questo caso la profondità delle tasche supera i 4 mm.
- stadio 3 - parodontite grave: in questo stadio ci sono i casi in cui il paziente ha perso per cause parodontali meno di 4 denti. Da questo stadio in poi sono richiesti degli interventi più invasivi sul paziente.
- stadio 4 - parodontite avanzata: prevede una perdita di 4 denti o più, e tasche con una profondità maggiore. Necessita di una riabilitazione completa da parte del paziente, poiché in questi casi i denti perdono spesso la loro funzione. Dopo la terapia parodontale, potranno essere inserite le protesi.
I vantaggi della nuova classificazione
Oltre agli stadi, viene inserita una ulteriore divisione in gradi, per decretare la probabilità di progressione della malattia, e dei fattori di rischio specifici che possono comportare lo slittamento ad uno stadio di gravità maggiore. Insieme agli stadi, sono queste le maggiori modifiche apportate dal nuovo sistema di classificazione, tutte basate su un unico assunto: basarsi su dati oggettivi (il numero di denti persi, la profondità delle tasche) per inserire il caso nello stadio e nel grado specifico. Questo permette di individuare fin da subito la gravità della malattia parodontale e di intervenire al più presto con una terapia mirata.
Abbiamo cercato di semplificare al massimo il sistema di classificazione della parodontite, che ovviamente prevede altre variabili molto più tecniche e specialistiche. Infatti, per quanto la classificazione abbia semplificato l’individuazione della malattia, la raccolta dei dati necessari per riconoscere a quale stadio sia una parodontite deve essere effettuata con strumenti specifici da un professionista. Quindi il consiglio è, in caso di problemi legati all’infezione parodontale, di rivolgervi a un dentista, meglio se specializzato nella cura della parodontite.