Per quanto riguarda la malattia parodontale, esistono numerosi fattori di rischio che influiscono sulla sua comparsa e sulla sua gravità: la scarsa igiene orale, ad esempio, è la causa della creazione di un ambiente prospero per i batteri che causano l’infezione. O ancora, alcune malattie sistemiche contribuiscono alla comparsa della malattia.
Tra questi fattori c’è sicuramente il vizio del fumo. Infatti l’ambiente orale nella bocca del fumatore permette ai batteri che causano la parodontite di proliferare. Il rischio di sviluppare l’infezione è fino a 3.5 volte maggiore rispetto a un non fumatore e, in caso di predisposizione genetica, il rischio è addirittura 7 volte maggiore. È anche maggiore il rischio di perdere i denti, e diventa più complessa la risposta positiva alle terapie parodontali. Inoltre, alcuni dei sintomi della parodontite tendono a peggiorare, con tasche più profonde e una maggiore recessione gengivale.
Le motivazioni per cui il fumo ha un ruolo così aggressivo nella progressione della malattia parodontale sono principalmente 3:
- La flora batterica della bocca viene alterata, rendendola più aggressiva. Il fumo crea una sorta di selezione dei batteri che diventano più patogenetici.
- Viene alterata anche la risposta del sistema immunitario, perché viene variata la sua capacità di reazione all’infezione. Questo permette ai batteri di prendere più facilmente il sopravvento e di causare più danni.
- La nicotina ha un effetto diretto sulla vasocostrizione. Questo comporta che alcuni sintomi della parodontite vengano nascosti, come il sanguinamento gengivale che viene limitato. Allo stesso modo l’odore del fumo nasconde i problemi di alitosi, che sono un sintomo importante della malattia parodontale.
Questi accorgimenti non riguardano solo la terapia LASER assistita, ma anche in caso di soluzione implantare. Anzi, alcuni implantologi, in caso di pazienti che siano forti fumatori (intorno a un pacchetto al giorno), si rifiutano (spesso a ragione) di eseguire l’impianto.
Riassumendo, non solo il fumo peggiora la situazione generale della malattia parodontale, ma non permette di accorgersi in tempo dell’infezione in atto. Nonostante tutto, una volta superata la prima fase di terapia, interrompere o ridurre il vizio del fumo aiuterà a migliorare di molto la risposta dell’organismo alla cura parodontale professionale e l’efficacia della terapia di mantenimento.